venerdì 21 febbraio 2014

FIAT  G .91  PRESERIE  RS-01  M.M. 565

REPARTO SPERIMENTALE   VOLO

AEROPORTO MILITARE COL.PILOTA MARIO DE BERNARDI M.O.V.A. 

 







 

KIT

Italeri/ESCI G.91 R1/3/4 1/48 Cod.2645


STAMPATE

 
SET IN RESINA

SWAR Cod. 48001

DECALS

Tauromodel Cod.48511 per le cifre e M.M. ,mascherine autoadesive in frisket per i caratteri RS,foglio Tauromodel 48506 per coccarde







SPECCHIETTI RETROVISORI
 

  Set EDUARD Cod.48409

FIAT G.91 

STORIA E SVILUPPO

  Il Fiat G.91, poi Aeritalia G.91, spesso soprannominato "Gina" o " Gigetto" dai suoi piloti, era un cacciabombardiere-ricognitore monomotore a getto ed ala a freccia progettato dall'ing.Giuseppe Gabrielli  e prodotto dall'azienda italiana Fiat Aviazione (divenuta Aeritalia in un secondo tempo) dalla metà degli anni '50 Fu il vincitore del concorso della NATO del 1953 per la produzione di un nuovo aereo leggero da supporto tattico.Utilizzato principalmente dalla Luftwaffe e dall' A.M.I. , in Italia è noto anche per essere stato a lungo il velivolo della pattuglia acrobatica nazionale Frecce Tricolori  fino alla sua sostituzione con l'Aermacchi MB.339-PAN. La Forca Aerea Portoguesa  impiegò il G.91 dal 1966 al 1973 nelle operazioni antiguerriglia nella Guinea Portoghese e in Mozambico. Restò in produzione per 19 anni. Ne furono costruiti 756 esemplari, inclusi i prototipi e i modelli di pre-produzione.Progettato in risposta al concorso per una macchina d'attacco e appoggio tattico indetto dalla NATO nel dicembre del 1953, designato NBMR-1 (NATO Basic Military Requirement № 1), il Fiat G.91 rispondeva in toto alle caratteristiche richieste: capace di operare da piste di fortuna e non preparate, era dotato di buona velocità (il primo prototipo superava mach 1 a 9 000 m. di quota) e poteva trasportare carichi offensivi di almeno 450 Kg. La realizzazione del primo esemplare avvenne con un certo anticipo rispetto ai principali concorrenti, anche in ragione della scelta operata dalla Fiat di basare il progetto (in scala più ridotta) su quello dell' F-86 Sabre che l'azienda torinese costruiva su licenza. La somiglianza che ne derivò, oltre a suscitare proteste da parte di aziende concorrenti nella gara NATO, valse al G.91 il nomignolo di piccolo Sabre.
Il prototipo venne portato in volo per la prima volta il 9 agosto 1956 all'aeroporto di Torino-Caselle ai comandi del collaudatore Riccardo Bignamini. Malgrado i primi risultati estremamente confortanti, i problemi non mancarono: solo una settimana dopo, nel corso di collaudi a bassa quota, si registrarono problemi di natura aerodinamica (nello specifico insorsero fenomeni noti come flutter) che determinarono il cedimento dell'impennaggio e la conseguente perdita del prototipo.
Nel gennaio 1958 il G.91 venne dichiarato ufficialmente vincitore del concorso, dopo aver superato un nutrito gruppo di avversari (7 in tutto), tra i quali il Breguet  Br-1001 Taon il Dassault Mystère XXVI (divenuto poi EtendarD IV), il Folland Gnat e l'Aerfer Sagittario.
Gli esemplari di preserie equipaggiarono (a partire dall'agosto dello stesso anno) il 103° Gruppo  (allora inquadrato nella 5° Aerobrigata) che ne testò le caratteristiche nel corso di missioni operative. L'estate successiva questi esemplari vennero sottoposti all'attento esame di una commissione NATO che, anche in questa occasione, ebbe ad emettere un giudizio estremamente positivo.l G.91 venne definitivamente assegnato al 14° ed al 103º Gruppo della 2 ° Brigata Aerea  fino allo scioglimento dello stesso, quindi inquadrato nella 51° Brigata Aerea  fino al 1964  quando, con la ricostituzione del 2° Gruppo, venne assegnato a quest'ultimo.
Il 13° Gruppo , inquadrato nel 32°Stormo di stanza a Cameri, in provincia di Novara ricevette i G.91 per sostituire gli oramai superati F-86 Sabre. Successivamente trasferitosi a Brindisi e dotato della versione G.91R, il 13º verrà in seguito riequipaggiato con i bimotori G-91Y fino alla loro sostituzione, negli anni '80 con gli AM-X Ghibli.
L'altra unità che usò il G.91Y fu il 101°Gruppo  inquadrato nello 8° Stormo di Cervia (RA).

L'ultimo volo di un G.91R avvenne il 9 aprile 1992 con una cerimonia presso l' aeroporto di Treviso-S.Angelo dove, in ricordo dell'evento, è presente uno dei vari gate guardian presenti sul territorio italiano.Nel 1963  la pattuglia acrobatica nazionale Frecce Tricolori ricevette, in sostituzione dei precedenti F-86 Sabre, i G.91 di preserie che vennero alleggeriti (privandoli della dotazione bellica e dell'impianto fotografico) e dotati di generatore di fumi. In questa configurazione acquisirono la designazione ufficiale G.91PAN (Pattuglia Acrobatica Nazionale) e dipinti con la caratteristica livrea azzurra, dotata anteriormente di tre frecce bianco-rosso-verdi ai lati della fusoliera, ereditata dai Sabre, rimasero in servizio fino al 1982.Il G.91 è un monoplano ad ala bassa , con configurazione a freccia con un angolo di 37°, la fusoliera, con struttura a semiguscio in lega leggera, alloggia il motore nel tronco posteriore, subito davanti al quale sono disposti i serbatoi del carburante e gli alloggiamenti del carrello d'atterraggio.
Nella sezione di prua è disposto il cockpit, sotto al quale è posizionata la presa d'aria dinamica per il motore; la postazione di pilotaggio era equipaggiata con un seggiolino eiettabile Martin Baker Mk.3 che successivamente fu portato alla configurazione 0 quota e 0 velocità, grazie ad un pacco di razzi disposti inferiormente che lo portavano ad una quota tale da poter far aprire il paracadute e far ritornare a terra il pilota senza danno con velivolo fermo a terra.
Le armi ( secondo le versioni, mitraglie Browning M 3  12,7 mm o cannoni DEFA 30 mm) sono disposte a fianco della presa d'aria, sotto la cabina ed all'estrema prua sono alloggiate le macchine fotografiche e le apparecchiature di controllo delle stesse. I piani di coda oltre agli impennaggi sono composti anche da una pinna ventrale di dimensioni ridotte.
Il carrello è di tipo triciclo anteriore: la gamba anteriore, nel ritrarsi all'indietro, compie una rotazione di 90° e la ruota è alloggiata di piatto sotto la presa d'aria; le gambe posteriori trovano spazio nelle semiali, con le ruote che, ritraendosi verso l'interno, vengono alloggiate in fusoliera.
A seconda delle versioni, alle semiali sono agganciati due o quattro piloni cui è possibile applicare serbatoi di carburante o carichi bellici (in genere bombe non guidate o lanciarazzi).
Durante tutta la propria vita operativa il G.91 venne motorizzato con il turbogetto Bristol Siddley Orpheus (lo stesso motore che equipaggiava il Folland Gnat).
Il prototipo era equipaggiato con un turboreattore derivato da quello utilizzato per un missile terra-terra. Per questo motivo aveva una durata operativa di sole 300 ore (TBO) al termine delle quali doveva essere sottoposto a revisione generale. Dotato di un eccellente rapporto peso/spinta, aveva un complesso sistema di regolazione del carburante composto di parti variamente dislocate sul motore. Caratteristico il sistema di avviamento che avveniva ad opera di una piccola turbina azionata dai gas prodotti dalla combustione di una carica di cordite.






MONTAGGIO

   Il kit si presenta negli standard di parecchi anni fa,dettaglio quasi assente e pannellature in positivo.Le istruzioni consigliano ,come quasi tutti i kit,di iniziare il montaggio dall'abitacolo ,ma in quanto pannellato in positivo ,ho iniziato con le reincisioni delle pannellature e di tutti gli sportelli di ispezione,rifornimento e impianto elettrico.Le pannellature in positivo mi sono venute in aiuto utilizzandole come appoggio per l'incisore ed inoltre per essere piu' preciso e per avere piu' controllo dell'utensile per reincidere ho fissato una striscia di nastro DIMO al di sotto della linea di pannellatura utilizzandola anch'essa come ulteriore appoggio.I vari sportellini di ispezione invece sono stati fatti con le dime fotoincise di varie misure .La reincisione è un'operazione che va fatta con molta pazienza pianificando il lavoro prima sul modello poi ricordando,quando si incide,di contare le passate eseguite per far si che la profondita' dei rcessi sia quansi uguale sulla totalita' della superficie del velivolo.
Eseguita la reicisione,ho carteggiato ,lisciato e lucidato i vari componenti .Ho cercato di essere molto preciso ,pulito nella carteggiatura per che' il modello sara' totalemente in Natural Metal e il fondo deve essere perfetto ed assente di qualsiasi bugna e imperfezione.Per ovviare a questo ci vuole una buona dose di pazienza e precisione cercando di evitare di rovinare il meno possibile la plastica che comunque andra' lucidata a specchio prima della stesura del primer .
















.......WORK IN PROGRESS